La notizia è stata pubblicata dal Wall Street Journal e il consorzio delle compagnie energetiche europee che appoggiano il progetto per la costruzione del gasdotto Nabucco lo ha confermato: a quanto pare l’area azera dal nome Shah Deniz II, ha una riserva di gas inferiore a quanto ne possa essere trasportato attraverso il Nabucco. Di conseguenza il consorzio sta valutando di ridimensionare il gasdotto in termini di capacità e lunghezza.
Il progetto originale prevede un gasdotto lungo circa 3.900 chilometri che si estende dal confine orientale della Turchia con la Georgia fino all’Austria, attraverso la Bulgaria. Nonostante la proposta originale sia ancora ufficialmente quella valida, il consorzio sta considerando l’idea di una gasdotto con una capacità dimezzata rispetto a quello originale.
La questione assume un’importanza cruciale se si considera che il progetto del Nabucco è quello da lungo tempo favorito dalla Commissione Europea. L’obiettivo dell’Europa, infatti, è di diversificare l’approvvigionamento di gas dalla Russia, creando un nuovo corridoio per le importazioni dall’Asia Centrale.
Allo stato attuale dei fatti il problema è che la stessa compagnia tedesca, RWE AG, la più importante nel consorzio per il Nabucco, ha dichiarato che potrebbe supportare altri gasdotti che competono con il Nabucco nella stessa missione: l’approvvigionamento di gas dall’Asia centrale all’Europa senza le interferenze della Russia.
Ma queli sono questi competitori?
Competitori del Nabucco
Il South East Europe Pipeline, appoggiato dalla British Petroleum (BP);
Il Trans Adriatic Pipeline (TAP), sponsorizzato da un gruppo di compagniè tra cui anche la norvegese Statoil ASA;
L’Interconnector Turkey-Greece-Italy (ITGI), sviluppato dall’italiana Edison Spa e dalla greca DEPA;
Il South Stream Pipeline, appoggiato dai russi, i cui partner includono il gigante tedesco BASF SE e dalla francese Electricité de France SA.
South Stream Pipeline
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